La
candida peferzione dell'iperuranio
del
pensiero filosofico può davvero mescolarsi all'attività materiale
per eccelenza, ossia quella del del comune cibarsi, attività
certamente umana ma così comune e così tanto sensoriale da
apparire, agli occhi benpensanti
e
intellettualmente esperti, quasi come una terribile profanatrice
delle razionali virtù? Il cibo può essere raccontato filosoficamente? Da queste domande nasce la sfida di ThinkerFood e dalla mia storia personale di Filosofo pratico. Ho avuto occasione
di approfondire i diversi approcci metodologici di carattere psicologico
in questi anni e ho portato a termine il mio percorso fino all'esame
come psicologo per le organizzazioni e le comunità. Poi ho scelto che la
mia "pratica" sarebbe stata assolutamente filosofica, pur custodendo le
pratiche psicologiche come bagaglio formativo e conoscitivo . Perché?
La pratica filosofica non fornisce al professionista teorie
prestabilite, strumenti di scientifica certezza in cui le parole possano
trovare un senso e i comportamenti ottenere successo. Il filosofo
pratico non é una guida, non é un terapeuta, non é un programmatore del
pensiero. Il filosofo pratico si occupa del valore del pensare e della
sua potenzialità creativa, non si occupa dei processi mentali e delle
loro leggi.Le pratiche filosofiche si occupano
dell' ethos, delle
conseguenze pratiche dell'attività del pensare, che non é mai giudicata
giusta o sbagliata.Essa é solo fermata e sospesa al fine di essere
veramente ascoltata e compresa. Il filosofo pratico potrebbe essere
definito come un esperto dell' acustica del pensiero e delle note che lo
compongono, le parole. É colui che crea la condizione dell' ascolto
ragionato e opera sui ritmi delle parole e dei silenzi, nella
convinzione che essi siano metafore non sempre consapevoli di un abitare
il mondo. Egli genera insieme al consultante l'esperienza del
colloquio, in cui il suo ruolo é quello non del solutore dei nodi
interiori o relazionali. Egli non ha soluzioni, non ha chiavi per il
successo. Nelle pratiche filosofiche non c'é un traguardo atteso, non si
é orientati al risultato. La filosofia praticata é un'esperienza etica
di consapevolezza in cui il fine é il vedere con chiarezza quanto il
pensare sia sempre un gesto di vita. ThinkerFood è un progetto che nasce dalla passione per il pensiero e dalla ferma convinzione che la cura del proprio esserci parta dalla conoscenza tanto del corpo quanto della mente. Ascoltare il pensiero e fermalo è un gesto di cura anche quando si parla del cibo e del suo essere molto più che semplice materia. Esso è racconto di culture e di tradizioni. Opera di ingegno e di pensiero. Il cibo nasce tra le parole e le dita creative dell'uomo che cura il suo abitare il mondo.
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